“A me gli occhi” è il titolo della diciottesima edizione di FestivAlguer, il festival internazionale di arti performative della città catalana organizzato da ExPop Teatro.
Anche l’edizione 2020 del progetto artistico, patrocinato dal comune di Alghero e sostenuto dalla Fondazione Alghero con il contributo dell’Assessorato regionale del Turismo e la Fondazione di Sardegna, ha l’ambizione di coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo nei quattro appuntamenti in programma dal 19 al 29 dicembre, trasmessi in diretta tv e digitale dal teatro civico cittadino sui canali televisivi di Videolina e CATALAN TV e sui canali social di algheroturismo.it e ExPop Teatro.
La manifestazione si è aperta il 19 dicembre con lo spettacolo “WOW - tra magia e varietà” della strana coppia di maghi Luca Bono, assistito dalla ballerina Sabrina Iannece, e Marco Aimone.
“Umbratile. Cantica” è il progetto artistico di Monica Serra, in diretta dalla Torre San Giovanni il 20, 21 e 22 dicembre: una performance urbana, accompagnata dal disegno sonoro di Fabio Talloru, in questo caso partecipata a distanza da cittadini curiosi “Sulla variazione della forma”. Lo spettacolo è il frutto di un laboratorio di ricerca sulla lingua artificiale, dedicato all’esplorazione della voce e alle ricadute performative della recitazione.
Si prosegue il 23 dicembre (in replica il 24) con la musica dei Jashgawronsky Brothers, gli inventori del genere musicale più strano del mondo: la musica da riciclo. In “PopBins” questo straordinario gruppo di musicisti clown suoneranno strumenti creati dalla spazzatura: dalle scope ai secchi, dalle grattugie alla carta igienica, dal secco all'umido. Uno spettacolo in cui l'invenzione diventa musica e gli oggetti comuni acquistano una nuova dimensione fantastica e comica.
Il FestivAlguer chiude la sua diciottesima edizione il 29 dicembre (replica il 30) con lo spettacolo di Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Sul palco dopo oltre 15 anni i due celebri mattatori si ritrovano insieme in uno show di cui sono interpreti e autori, accompagnati dalle musiche live della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio. Ne scaturisce una carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali e improvvisazioni.