La Fondazione Antonio Segni organizza un incontro venerdì 26 gennaio alle 15.30 nella sede della Fondazione di Sardegna in via Carlo Alberto a Sassari per discutere delle sfide e delle opportunità che il PNRR offre alla Sardegna. L'evento, dal titolo "Il PNRR in Sardegna: il progetto e le prospettive", vedrà la partecipazione di esperti di economia, di rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico, e di operatori del settore finanziario e della consulenza.
L'incontro sarà aperto dai saluti del presidente della Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu, del sindaco di Sassari, Gian Vittorio Campus, del rettore dell'Università di Sassari, Gavino Mariotti e dell'amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois.
Seguirà una tavola rotonda, moderata da Federico Fubini, inviato e editorialista di economia del Corriere della Sera, cui parteciperanno Luigi Guiso, economista dell'Istituto Einaudi per l'Economia e la Finanza e editorialista del Sole 24 Ore, Luca Deidda, docente di Economia al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Sassari, Claudio Socci e Stefano Deriu, docenti del Dipartimento di Economia e Diritto dell'Università di Macerata, Carlo Sardara, assessore al bilancio del comune di Sassari, Pier Andrea Serra, prorettore alla Terza Missione dell'UNISS e Roberto Doneddu, direttore dell'Unità di Progetto PNRR Sardegna. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Fondazione Segni, Mario Segni.
Il contesto.
La Sardegna riceverà quasi 2 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il piano di investimenti finanziato dall'Unione Europea per sostenere la ripresa economica e sociale dei paesi membri dopo la pandemia di Covid-19. Si tratta di una quota pari al 35 per cento delle risorse totali del PNRR assegnate alla gestione diretta delle regioni, delle province, dei comuni e delle città metropolitane, secondo le stime del Governo. Questo, secondo gli organizzatori, rappresenta una grande opportunità per l'isola per superare le carenze infrastrutturali e territoriali che la penalizzano da tempo e avviare un processo di rilancio paragonabile solo a quello del Piano di Rinascita del 1962. Tuttavia, secondo il rapporto Svimez 2023, solo il 30 per cento delle risorse destinate alla Sardegna sono state messe a bando, contro una media nazionale del 40 per cento. Questo significa che c'è il rischio di perdere una parte dei fondi disponibili, se non si rispettano i tempi e le modalità previste dall'Unione Europea.