È stata presentata l’indagine Giovani e periferie, realizzata dall’Osservatorio #conibambini di Con i Bambini in collaborazione con Openpolis. Il rapporto analizza la condizione degli adolescenti nelle periferie urbane di 14 comuni capoluogo di città metropolitana, mettendo in evidenza come le disuguaglianze territoriali continuino a incidere in modo significativo sulle opportunità educative, sociali ed economiche dei più giovani.
L’analisi, basata su dati pubblici e indicatori disaggregati a livello subcomunale, restituisce un quadro articolato del disagio socio-educativo nelle aree urbane, evidenziando la persistenza di fenomeni come la povertà educativa, l’abbandono scolastico precoce, la carenza di spazi di socialità e le difficoltà di accesso a servizi e opportunità formative. I dati mostrano come bambini e adolescenti rappresentino ancora la fascia d’età più esposta alla povertà assoluta e come, nonostante il calo degli abbandoni scolastici nell’ultimo decennio, le criticità restino più marcate nelle città e, in particolare, nelle aree periferiche.
Il rapporto sottolinea inoltre la relazione stretta tra condizioni familiari di partenza, percorsi scolastici e prospettive future, delineando una vera e propria “trappola della povertà educativa”, nella quale fragilità economiche, dispersione scolastica e difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro tendono ad alimentarsi reciprocamente. In questo quadro, l’indagine richiama l’importanza di politiche pubbliche fondate su dati solidi e comparabili, capaci di intervenire in modo mirato sui territori e di rafforzare il ruolo della scuola e delle comunità educanti come presidi educativi, sociali e culturali.
All’interno dell’indagine è dedicato un focus specifico alla città di Cagliari, una delle 14 realtà analizzate. Nel capoluogo sardo la quota di residenti tra i 10 e i 19 anni è pari al 7,6% della popolazione, il valore più basso tra i comuni oggetto dello studio, con differenze interne che vedono la maggiore concentrazione di adolescenti nell’area di Monte Mixi (8,3%) e la minore a Mulinu Becciu (6,8%).
L’analisi evidenzia forti divari territoriali anche sul piano delle condizioni socio-economiche delle famiglie. Nel comune di Cagliari la quota di nuclei con figli in potenziale disagio economico è pari all’1,9% in media, ma con differenze significative da quartiere a quartiere, che vanno da valori inferiori all’1% fino a superare il 4%.
Particolarmente marcato risulta il fenomeno dell’abbandono scolastico precoce: nel comune di Cagliari riguarda il 16,3% dei giovani tra i 18 e i 24 anni, ma la percentuale sale al 31,9% tra i figli di genitori senza diploma, con un divario che rappresenta il più elevato tra le città metropolitane analizzate.
Analoghe disuguaglianze emergono rispetto alla condizione dei giovani Neet. A Cagliari la quota di residenti tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano è pari al 21,8%, ma con variazioni interne significative, che oscillano da poco più del 12% fino a oltre il 30% a seconda delle aree della città.
Il focus su Cagliari mette infine in evidenza il ruolo potenziale della scuola come presidio educativo e sociale, anche attraverso l’apertura pomeridiana degli istituti. Nelle scuole primarie statali del comune oltre la metà degli alunni frequenta istituti con tempo pieno – pari al 56,6% - , ma anche in questo ambito la distribuzione risulta disomogenea, con aree in cui il servizio è ampiamente diffuso e altre in cui è del tutto assente.




