Apre il 27 giugno al Museo MAN di Nuoro la mostra “Isole e Idoli”, un progetto che esplora i legami profondi tra l’arte arcaica e quella moderna, tra le figure simboliche delle civiltà insulari e le forme astratte di artisti del Novecento. La mostra, curata da Chiara Gatti e Matteo Meschiari, mette in relazione reperti archeologici e opere di maestri come Gauguin, Miró, Giacometti, Arp, Pechstein e Matisse, in un dialogo che attraversa i secoli e le geografie.
Il percorso espositivo propone oltre 70 opere provenienti da collezioni museali e archivi internazionali, tra cui il Louvre di Parigi, il Menhir Museum di Laconi, la National Gallery di Praga, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, oltre a prestiti da collezioni private. L’obiettivo è riflettere sul potere simbolico delle immagini e sull’attualità di forme che, pur nate in epoche lontane, continuano a interrogare il nostro sguardo.
Una sezione centrale della mostra è dedicata alla Sardegna preistorica e ai suoi idoli: il toro, la Dea Madre, il capovolto e le statue-menhir. Queste figure, scolpite nella pietra, sono presentate non solo come testimonianze archeologiche, ma come elementi ancora vivi nel nostro immaginario culturale.
L’allestimento richiama l’immagine di un arcipelago: gruppi di opere distribuiti nello spazio in insiemi tematici, uniti da materiali naturali e da un uso calibrato del colore. L’effetto è quello di un paesaggio da attraversare, che invita il visitatore a costruire connessioni tra le opere e i temi della mostra.