La mostra Luce, Natura, Libertà. I pionieri del paesaggio: da Barbizon agli Impressionisti, dedicata al movimento artistico francese dell’800, viene ospitata per la prima volta in Sardegna, dal 28 novembre 2025 al 1° febbraio 2026, presso il Museo Tavolara di Sassari. L’esposizione rappresenta un viaggio attraverso la luce, la natura e la libertà artistica che caratterizzano il movimento artistico francese e mette in mostra opere originali di collezioni private francesi e italiane, alcune delle quali mai esposte al pubblico. Ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Aurea Natur, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e del Comune di Sassari, con il patrocinio della Città metropolitana di Sassari e dell’Università degli Studi di Sassari, è curata dallo storico dell’arte Alberto Bertuzzi.
L’appuntamento è stato presentato in una conferenza stampa nella sede della Fondazione di Sardegna a Sassari. Sono intervenuti la presidente dell’Associazione Aurea Natur Caterina Berlinguer, il curatore della mostra, lo storico dell’arte Alberto Bertuzzi, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, l’assessora comunale alla Cultura Nicoletta Puggioni, il prorettore vicario dell’Università di Sassari Andrea Fausto Piana, l’imprenditore Pier Giuseppe Canu, già presidente della Confcommercio territoriale.
Tre le sezioni che compongono il percorso espositivo, con 66 opere realizzate da 31 artisti che sono stati, ciascuno a suo modo, un punto di riferimento per la nascita e lo sviluppo dell’Impressionismo, dai primi fermenti rivoluzionari antiaccademici passando attraverso la Scuola di Barbizon, fino alla piena maturazione del movimento impressionista e alla sua eredità. Dipinti a olio, disegni, tecniche miste, acquerelli, litografie e matite su carta si succedono in una galleria artistica che vede la centralità di nuovi soggetti, in particolare del paesaggio, e un diverso modo di raffigurarli. Gli artisti, impegnati in sperimentazioni di pittura en plein air, favorita anche dall’introduzione del tubetto di colore (1841), sono osservatori nuovi della natura, talvolta serena altre impetuosa, della luce e del movimento, ma anche del contesto urbano, ora elegante, ora mostrato nella crudezza delle contraddizioni sociali della Belle Époque.
“Prima di Barbizon” è la sezione dedicata ai pittori che hanno anticipato la rivoluzione impressionista, con importanti artisti, tra i quali spicca Eugène Boudin, maestro di Claude Monet, presente con il delicato Plage de Trouville, versione in acquerello del noto dipinto custodito al Museo d’Orsay di Parigi. Altri protagonisti sono Eugène Isabey, in mostra con quattro opere, tra cui i dipinti a olio Bateau entrant au port (1820) e Retour de pêche en Bretagne (1865), il suo allievo, Johan Bartold Jongkind, autore in questa rassegna di due oli, tra cui Paysage Nocturne avec moulin à vent (1864), punto di incontro tra la sua origine olandese e la formazione artistica francese.
La seconda sezione, intitolata “La scuola di Barbizon”, ospita eccellenti rappresentanti della storica scuola artistica formatasi nella foresta di Fontainebleau, che hanno contribuito in modo decisivo all’affermazione della nuova visione del paesaggio, vissuto dal vivo e restituito in un’ottica personale. Il caposcuola è Théodore Rousseau, presente con tre opere, tra le quali è possibile ammirare il dipinto a olio Dans la Forêt (1860), che più di ogni altro esprime l’anima che ispira questo gruppo di artisti. Un altro grande ed importante paesaggista presente è Narcisse Diaz de la Peña, del quale sono esposte sei opere di rara bellezza e Charles François Daubigny con cinque opere, tra le quali il bellissimo Paysage del 1857. In questa sezione sono presenti, inoltre, Jules Dupré con gli inconfondibili colori del suo cielo, Constant Troyon e Jean Ferdinand Chaigneau due delle figure più emblematiche di questo movimento le cui opere ritraggono spesso soggetti provenienti dal mondo animale. Non manca la presenza di personalità di particolare rilievo quali Jean François Millet e Camille Corot, presentati ciascuno con due opere.
Con la sezione “L’impressionismo e oltre” si entra nel cuore della mostra, costituito dalle opere degli Impressionisti. Sono presenti due opere di Claude Monet, Tempesta a Sainte-Adresse, del periodo giovanile, quello che lo lega al suo maestro Eugene Boudin, e I pescatori di Poissy sulla Senna, uno studio preparatorio dell’opera omonima conservata al Museo del Belvedere, a Vienna. Tra le figure importanti degli Impressionisti sono presenti inoltre Alfred Sisley, con Le ponte de Sèvre; Camille Pissarro, con un disegno su carta; Berthe Morisot, con un delicato disegno raffigurante un ritratto di donna.
Nel percorso meritano attenzione ancora tre personalità artistiche di importante fascino e rilievo delle quali è possibile ammirare in particolar modo i soggetti femminili ritratti. Si tratta di Henri Gervex, presente con 7 dipinti, di Paul César Helleu con 4 opere in mostra, e infine di Giovanni Boldini, artista dalla sensibilità impressionista molto vicino ai francesi, autore del pastello su carta della affascinante Donna seduta con il ventaglio (1890 ca), recentemente introdotto nel catalogo ragionato delle opere del maestro ferrarese. Restando in Italia, nel percorso espositivo si distingue anche il dipinto a olio Il Litorale presso l’Argentario (1860) di Emilio Donnini, testimonianza dell’influenza impressionista recepita nel nostro Paese. In questa sezione è anche presente l’acquerello di Pierre Bonnard Vue à Le Cannet (1923), esempio di uso del colore preminente rispetto alle figure.




